Il Principe Carlo a Sua Moglie

Tiziano Boccacini
5 min readJun 5, 2022

Perchè vedi la mondanità ce l’ho legata a un dito. Quando voglio mi basta muoverlo e tutto lo sciame segue. Non c’è persona elegante e potente che disdegni la mia compagnia e non ho bisogno di sforzarmi per mantenere la possibilità di incontrare chi fa salotto, cucina, sala da ballo!

Possono passare mesi, i miei telefoni squilleranno, se sarò immerso in vasche da bagno con i fiori, seduto in camera da letto, in barca, sperimentatore, non mi coinvolgerò in quel tumulto già conquistato.

Quando per svariate ragioni salgo in carrozza, esco dal palazzo fotografato, allora scelgo di aver bisogno di circondarmi di fedeli, fedeli al mio porto, fedeli alla mia persona, rari fedeli al mio spirito, sempre troverò dei fedeli, pronti a farsi carico del mio gioco, pronti a divertirsi, caricati dalla mia assenza, rinnovati in cuor loro dall’aria che tira di cambiamento.

Perchè vedi quando io non ci sono, ci sono ancora di piú! Alcuni lo sanno, altri lo percepiscono! Non tutti hanno studiato bene e sui gossip non ne parlano in modo chiaro: mi rigenero in quei luoghi insoliti, dove vado a combattere con la pigrizia della saccenza e per necessità del cuore scopro sottigliezze che solo l’essere intimo sa darmi.

Di queste sottigliezze acquisite i miei fedeli di spirito gioiranno per la crescita del nostro amato Regno, quei fedeli ammiratori della mia persona vedranno nuove forze e nuove energie, sentiranno così di essere al posto giusto e al momento giusto quando è loro concessa la festa, senza attaccarvisi con pretese sapranno rallegrare le mie giornate facendomi piacevolmente ricordare quelle imprese che ho vissuto con tutto me stesso.

La moltitudine di fedeli al Sigillo, raramente mi vedranno e raramente mi parleranno, come l’Immaginazione di una folla crea l’opinione pubblica che si riversa a fiumi facendo vendere i giornali. In tutto questo non c’è nulla che mi sfugga, ho capito le regole del gioco, il movimento di carne e spirito, tutte queste corone e gioielli, tutti questi spazi sono a me familiari, un dio amico che invecchia insieme al mio corpo.

Ma tu aristocratica Signora, che nulla hai da invidiare alla stima di cui godo, tu che, femminea calamita, puoi abbagliare o donare una flebile fiamma che accende e brucia, tu trattieni una lucida e totale vita propria, mi arricchisci come giovane e violenta tempesta di odori dall’oasi di un deserto.

In te c’è la calma di una visione doppia e partecipi alle mie interpretazioni rendendole amorevoli nell’ombra e amorevoli per natura quando c’è il silenzio della pace che ci circonda come l’aria di mare, pesci vivi e isole di palme sopra l’oceano.

La confidenza che ho con te non è stabile, ha una crescita costante. La novitá che si cela nei tuoi movimenti non è un’esperimento riproducibile, muta e si nasconde senza bisogno di inventare nulla di falso. La qualità di specchio nei tuoi occhi e nella tua presenza mi dice quello che già so e che la distrazione teneva lontano, ma anche quello che non ho mai saputo e scopro. Ogni cosa adattata, ogni abitudine acquisita, anche le piú solide, si trasformano.

Come l’acqua che batte sugli scogli ogni granchio è sottoposto a nuove valanghe che un giorno saranno spiagge su cui gli abitanti del regno giocheranno a fare forme già conosciute da altri, e ancora la tua violenta acqua ripulisce e spiana per nuove cose.

La Principessa Diana ha risposto a Carlo

Caro marito, sono estasiata dalle tue parole. Ma cosa penserà la Corte? Cosa diranno i Ministri? Che cosa farà la Commissione degli Investitori Internazionali? Cosa insegneranno i Maestri? Da chi mangeranno i poveri? Come si organizzerà il Tesoro? Ma soprattutto… Cosa scriveranno di noi?

Tutta l’opinione pubblica avrà una forza immensa, giudizi urlati come grida di reazione inconscia alle loro sofferenze! È vero, anche ci ammirano, ma chi gioisce per le nostre gioie? Chi ama ciò che in segreto amiamo noi? Cosí come lo amiamo noi? A volte mi sento persa, ho paura di dissolvermi e non riesco a smettere di leggere i giornali, sentire le notizie che ti arrivano mentre spio i tuoi gabinetti. Lo sai, non credo agli alieni e tutto questo dire dalla folla per me ha un peso, nessuno se lo immagina, perchè io sono leggera, io mi mantengo leggera… Ma lo sento! Sento la forza delle idee, vorrei indovinare con più certezza... Ma come sono forti! Sembrano grandi!

Eppure riesco a dipingere l’uragano Katrina, avere atteggiamenti prefissi in televisione, dire le cose giuste e non turbare nessuno in nome della morale che ho quasi sempre seguito con una dovizia del quale non conosco le cause e che vorrei poter addebitare al mio Sangue.

Il principe Carlito concluse dandole la buonanotte con un bacio che non sarebbe stato né il primo né l’ultimo della notte buia e confortevole nel Castello.

Non solo le creature del pensiero banchettano sulla via lattea e trovano corrispondenze nelle paure messe in moto, ma nutrendosi le ingrandiscono.

Poco importa, ciò che non esiste verrà sconfitto dall’intelligenza, che impara a dominare con la veglia dell’attenzione.

Dormi sonni tranquilli e veglia le realtà miracolose, effetti sulla spiaggia da te creata. Che tutti i sudditi o gli stolti possano trovarsi animatamente sotto l’albero del verbo “noi non vogliamo più sogni, ma realtà da sogno! Tutti insieme non disperiamo, nella direzione scelta andiamo’’, che la loro voce infusa di rivoluzionata fede possa acquisire un’esistenza autonoma.

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Tiziano Boccacini

Before the need to change ask yourself these two simple questions: 1) Why am I here? 2) Is it worth to stay? Vivere all’insegna dell’omeostasi