Monte Verità — La Modifica del Territorio

Prima parte del testo critico di Tiziano Boccacini per la pubblicazione grafica “La Senti l’Eco?” di Sophie Cielo.

Tiziano Boccacini
5 min readAug 30, 2024
Fondazione Monte Verità. Diritti riservati.

Natura

Numerosi trattati sono comparsi in tutte le epoche sul rapporto tra uomo e natura. Tuttavia, dal Novecento in avanti si sono esposti, sul tema, fatti che in passato erano considerati delle verità quasi inopinabili, inutili da argomentare. Nella storia dell’adattamento umano all’ambiente, le sensibilità nutrite dall’osservazione contemplativa, insomma un’ecologia dei gusti semplici, hanno lasciato il posto a vari ecologismi. Interpretare la natura è diventato un compito assegnato sempre più a figure professionali dotate di strumenti scientifici di misurazione (per la pianificazione urbana, lo sviluppo industriale, la ricerca accademica, la divulgazione, ecc.). Così come nel fare il quadro regolatore di una città si quantificano le risorse del territorio, i fondatori di Monte Verità hanno valutato, prima di stabilirsi, una serie di caratteristiche geografiche: il clima favorevole, le colline ricoperte di boschi vergini e un bellissimo panorama sul Lago Maggiore.

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Territorio

Data la sua missione anti-borghese, la cooperativa vegetale si è insediata senza sovrapporsi all’ecosistema. Non si sono costruiti ponti mastodontici, né reticolati di tubature sotterranee; per cominciare non hanno dovuto ingegnarsi a raccogliere risorse idriche per migliaia di persone. I fondatori originari si sono stabiliti a 321 metri di altitudine, in una proprietà di 1,5 ettari, comprata per 15.000 (fonti discordanti) franchi svizzeri da Henri Oedenkoven, un giovane industriale belga, insieme alla compagna Ida Hofmann. Annettersi ad Ascona sulla riva del lago o espandere altri borghi già esistenti non rientrava nei loro piani. Partendo dal bisogno di connessione con la natura, insofferenti per la vita cittadina in pieno fermento industriale e insoddisfatti della nuova cultura di massa, si sono messi alla ricerca del luogo adatto a mettere in pratica i propri ideali, scegliendo infine la collina di Monescia, sul Lago Maggiore sopra Ascona.

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Vita

Lo stile di vita praticato su Monte Verità è cambiato nel tempo. Inizialmente la comunità si focalizzava sulla guarigione; oltre ai residenti fissi c’erano visitatori in cerca di cure. Era possibile sperimentare e integrare abitudini drastiche, volte al miglioramento della salute: smettere con i vizi della modernità, disintossicarsi radicalmente con il frugivorismo, prevenire i mali più comuni. Del 1901 è la costruzione del Sanatorio. Arrivarono poi nuovi adepti, in accordo con la più ampia visione di sostenibilità, autarchia e riforma sociale. Nell’attirare intellettuali e pensatori “alternativi” il luogo divenne sempre più riconosciuto come centro culturale. Le influenze orientali della teosofia, del taoismo e del buddismo, unite agli ideali del socialismo primitivo, determinarono la creazione di un milieu sincretico dove alla spiritualità e alla ricerca interiore veniva data un’attenzione particolare. Si espansero i territori gestiti dai monteveritani, con la costruzione di nuovi edifici.

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Evoluzione

Si affrontarono poi difficoltà economiche e incombenze politiche. Dopo la prima grande guerra, Monte Verità continuò a evolversi, cercando di mantenere vivi i principi fondamentali, ma adattandosi ai cambiamenti che via via si rivelavano necessari. Le strutture furono modernizzate e si modificarono alcune routine, in modo da poter accogliere un pubblico pagante ancora più ampio. Già nel 1926, con l’acquisizione del Barone, Monte Verità era diventato un simbolo di resistenza culturale e di sperimentazione sociale, che ha ispirato molte comunità a venire, specialmente, oggi, i cosiddetti ecovillaggi (Findhorn, Auroville, Tamera, Damanhur ecc.). Con il passare dei decenni, Monte Verità si è affermato non più solamente in quanto rifugio per chi cercava una vita sana nella “terra senza patria”, ma anche come un luogo di incontro e di scambio per intellettuali e altri personaggi di spicco all’epoca.

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Progresso

Normalmente viene automatico associare il progresso tecnologico alle comodità pratiche, ma ne deriva una dicotomia tra civiltà moderna e natura ostile. Infatti, una vita agreste pare destinata a restare sottosviluppata rispetto alla ricchezza culturale che si sedimenta nelle città, le quali racchiudono ogni genere di materiale per lo studio e l’intrattenimento. D’altro canto, il grande centro urbano, carente nel soddisfare olisticamente i bisogni dei suoi abitanti, tenta di surrogare il nutrimento emanato dagli ecosistemi selvatici con la strutturazione complessa di parchi e giardini botanici. Oggi vengono “pesate” e distribuite capillarmente le aree verdi, per dare l’illusione di vivibilità persino entro paesaggi architettonici che, ai più sensibili o radicali, parrebbero ai limiti della distopia.

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Primitivismo

Monte Verità nasce in un periodo storico in cui l’urbanizzazione ripropone con forza il dibattito tra due attitudini cardinali, da un lato quella propria ad un passato remoto, in cui l’uomo dipendeva dai capricci della natura, dall’altro invece un futuro mitico e positivo, in cui l’ecosistema è in balia della malleabilità antropica. Chi non si conforma convintamente all’ideale urbano viene definito provinciale, o si dice appartenere ad una mentalità primitivista, medievale o agricola. Eppure, su Monte Verità, i coloni hanno attinto alla ricchezza delle capitali europee per poi trasportarla in un luogo scelto proprio per la sua naturalezza intatta. L’idea era di tornare a condizioni più libere e spontanee per il corpo; inoltre la salute favoriva l’intelletto a proseguire gli studi avveniristici che questo privilegiato connubio tra civiltà e natura stimolava. La provenienza borghese dei fondatori ha reso Monte Verità, grazie all’educazione estetica in arte e alle conoscenze mediche progredite, un esperimento sulla salute integrale davvero originale, che, insieme ad una certa filosofia del gioco, potrebbe dirsi l’invenzione di un’efficace formula di ringiovanimento per tutte le età.

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Tiziano Boccacini
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Written by Tiziano Boccacini

Before the need to change ask yourself these two simple questions: 1) Why am I here? 2) Is it worth to stay? Vivere all’insegna dell’omeostasi

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